Proveniente dal box "Istituto Giosuè Carducci - Palazzi dell'Istituto" composto da 40 cartoline.
L’idea di costituire un Museo circolante delle Scienze venne al presidente/fondatore dell’istituto Carducci ing. Enrico Musa nel 1917, sull’esempio dell’organizzazione scolastica svizzera che ottenne notevoli risultati all’epoca noleggiando materiale ausiliario d’istruzione a varie scolaresche. Decise così di commissionare ad un’industria specializzata parigina, la Maison Deyrolle, una completa apparecchiatura modellistica e visuale in miniatura per l’insegnamento di tutte le materie scientifiche previste dai programmi di scuola media e istituti tecnici, comprendente sette settori (Fisica, Chimica, Elettrotecnica, Storia Naturale, Igiene, Filatelia, Numismatica, Tecnologia e Merceologia). Tale corredo didattico utilizzabile dai docenti per rendere più efficaci le loro lezioni venne collocato in appositi contenitori per renderne agevole il trasporto e quindi porli a disposizione di quanti ne avessero bisogno. Il catalogo dei materiali didattici del museo venne pubblicato nel 1922 e il prestito del materiale didattico divenne attivo a partire dal 1923.
L’ing. Musa provvide anche ad adattare ad aula di studio un’ampia sala nella nuova ala dell’edificio del Carducci, realizzata nel 1920, arredandola con grandi armadi ad ante vetrate e capaci cassettiere, prodotti su misura da falegnami brianzoli e intitolò la sala, secondo il costume dell’istituto, alla memoria di Guido Casartelli (1864-1915), già vicepresidente del Carducci. Il Casartelli, avvocato nativo di Torno, fraterno amico del Musa, partecipò attivamente alla vita dell’istituto di cultura popolare e per un certo periodo ricoprì anche la carica di assessore comunale di Como all’economia in una giunta d’impronta politica radical/liberale. Per rendere più attraente l’aspetto del locale, il Musa incaricò il pittore Achille Zambelli (Vigevano 1876-Gravedona 1963) di affrescare pareti e soffitto con immagini riproducenti parte del contenuto della collezione didattica, con particolare riferimento ad animali e natura: un compito che lo Zambelli soddisfece usando colori molto vivaci e rendendo le illustrazioni simili a evocazioni fiabesche. La composizione prevedeva alcuni medaglioni con ritratti di protagonisti della cultura comasca, ma fu un importante evento, svoltosi dal 12 al 17 settembre 1927, a modificarne in parte la destinazione: il Congresso internazionale dei fisici organizzato in occasione dell’Anno Voltiano, con cui Como volle celebrare il primo centenario della morte di Volta. Al congresso parteciparono ben dodici Premi Nobel, fra i quali Guglielmo Marconi (premio 1909), Max Planck (premio 1918) e Niels Bohr (premio 1922).Tra i partecipanti anche giovanissimi scienziati, fra cui Enrico Fermi, futuro “ragazzo di via Panisperna” e futuro Nobel.
Per ricordare l’eccezionale evento, i loro nomi vennero inscritti in quattro medaglioni, cancellando le immagini già impresse in precedenza. Da quel momento la Sala Casartelli venne detta “Sala dei Nobel” e rimase indissolubilmente legata al ricordo dell’Anno Voltiano. E, dopo un accurato restauro, continua a custodire ed esporre negli armadi originari tutto il bellissimo materiale didattico voluto da Enrico Musa ed ora adibito ad esclusivo uso museale.