Como, chiesa barocca di S.Cecilia: la navata con l'altare maggiore. La chiesa - fondata in epoca medievale e legata all'omonimo monastero femminile agostiniano - fu realizzata ex-novo tra il 1573 e il 1577 da Bernardo Folla da Osteno. Di questa sopravvive oggi solo l'aula di culto esterna,poichè tutta l'area del monastero fu in parte distrutta e riutilizzata all'inizio dell'Ottocento per edifici scolastici. Il presbiterio è dominato dalla macchina d'altare,affiancata da due ruotine (nicchie per il passaggio dell'Eucaristia dalla chiesa esterna all'interno) e due coretti e sormontata da un ciclo in stucco con "la Colomba dello Spirito Santo in gloria angelica", la "Chiesa Cattolica" e - sul timpano- "Davide" e "Salomone".La navata, scandita da lesene scanalate ionico-corinzie, è ricca di altari e altaroli dedicati alle "Storie della Vergine", realizzati da Filippo Abbiati e Francesco Innocenzo Torriani attorno al 1688 secondo i dettami di un tenebrismo di matrice veneta.Gli stucchi- con eleganti cornici degli altaroli completate da tondi sommitali - integrano pienamente il ciclo pittorico. La pala dell'altar maggiore deriva dalla chiesa comasca di S. Maria dei Sette Dolori.