Nei giorni di festa le donne di Garzeno portavano una “vestina da hés’ta” di colore scuro, che le più anziane confezionavano con la “téla dai dó facc”, cioè una stoffa stampata identicamente su entrambi i lati. La tasca (“scranséla”) veniva utilizzata per custodire il pane. All’abito era applicata una “tzinta” (cintura) dello stesso colore, sopra la quale si legava un grembiule nero a ricami (“scussàa da hés’ta”). Sulle spalle si metteva uno scialletto chiamato “panètt dal còll”. Per recarsi in chiesa le donne di Garzeno coprivano il capo con un foulard stampato a fiori, il “giardinèll”. In occasioen el funerale di una persona giovane ci si vestiva di bianco con un “panètt dal cò” (foulard per la testa) della stessa tinta. Ai piedi si calzavano i “sciverlètt”, un paio di zoccoli con tomaia formata da due lembi di cuoio collegati da una stringa intrecciata.